Catania, sbarco di migranti dalla Humanity: 35 restano a bordo

Catania, sbarco di migranti dalla Humanity: 35 restano a bordo

Catania, sbarco di migranti dalla Humanity: 35 restano a bordo


(Articolo in aggiornamento)

La Humanity1 non ripartirà. Il braccio di ferro tra le Ong e il governo ruota attorno al diritto internazionale. Dalla nave, ferma al molo Levante da questa notte, sono sbarcate 145 persone di queste 102 minori e 100 non accompagnati. Dopo due settimane in mare hanno toccato terra e sono state trasferite in una struttura provvisoria, mentre altri 34 naufraghi sono costretti a rimanere a bordo. Stando ai criteri stabiliti dal Viminale, dopo una traversata in mare, settimane passate a dormire all’addiaccio sulla nave Ong non sarebbero a rischio, non possono sbarcare. E così sarà anche per le altre navi umanitarie nel Mediterrano.

Il decreto di sosta temporanea è stato firmato dai ministri dell’Interno Matteo Piantedosi e dei Trasporti Matteo Salvini anche per la Geo Barents di Medici senza frontiere con i suoi 572 migranti che è arrivata nel porto di Catania. In 240 sono sono scesi dalla nave di ricerca e soccorso di Medici Senza Frontiere, sono tre donne e 56 bambini non accompagnati.

Il comandante della Humanity 1 ha però deciso che non farà ripartire la nave Ong, opponendo il diritto internazionale alla richiesta delle autorità italiane. “Vorrebbero fare scendere i fragili e poi imporre al comandante di ripartire”, ha spiegato l’avvocato Alessandro Gamberini, che assiste legalmente la ong. “Ovviamente – ha aggiunto Gamberini, che in passato ha assunto la difesa nei casi Rackete e Vos Thalassa e Open Arms a Ragusa – il comandante di Humanity 1, anche su nostra indicazione, si rifiuterà e dirà che devono scendere tutti secondo le regole del diritto di asilo”.

(ansa)

“Chi è rimasto a bordo è disperato, un uomo ha avuto un collasso – fa sapere l’equipaggio di Humanity1 – al momento noi rimaniamo in porto e aspettiamo. Non ci è stato chiesto di partire”.  Chiedono e sperano che alla fine a tutti venga permesso di sbarcare, non capiscono come trentacinque persone possano essere un problema per una città come Catania o un Paese come l’Italia.

Gli sbarcati trasferiti al Palaspedini

Eppure, al momento è stallo. E il braccio di ferro continua sulla pelle di trentacinque persone, rimaste a guardare gli altri che uno dopo l’altro venivano accompagnati sugli autobus che quasi all’alba li hanno accompagnati al Palaspedini, un palazzetto dello sport riconvertito in struttura d’accoglienza. Tre ragazzine, qualche mamma con bambini, poi gli oltre cento adolescenti che hanno affrontato la traversata senza un adulto accanto, quindi i casi medici gravi. Uno dopo l’altro sono scesi dalla nave, sono stati controllati, identificati e accompagnati a bordo dei bus. Gli altri sono rimasti dal ponte, affacciati alle paratie in attesa, o meglio nella speranza, che qualcosa si muova, che anche loro possano finalmente toccare terra.

L’arrivo di Geo Barents con 572 migranti a bordo

Dopo l’ennesimo round tra il governo Meloni e le Ong, un’altra giornata di braccio di ferro. Al largo delle coste catanesi si trovano altre due: la Rise Above, piccola imbarcazione di Mission life line che batte bandiera tedesca, e la Ocean Viking di Sos Mediterranée di bandiera norvegese. Entrambe hanno ricevuto notifica del decreto interministeriale e saranno le prossime ad avvicinarsi alla costa per un attracco senza sbarco, se non selettivo. E’ arrivata la nave di Medici senza frontiere. È la più grande, la più attrezzata, quella con più naufraghi a bordo: sono 572. Intanto al molo è in corso il presidio del cartello antirazzista, solidale con i migranti trattenuti sulle navi.

“Dopo aver rischiato la vita in mare per fuggire dalla Libia, 572 persone sono rimaste ostaggio di scelte politiche disumane per più di 10 giorni a bordo di una nave, invece di vedersi riconosciuto il diritto a sbarcare in un porto sicuro. Dopo tutto ciò, queste persone devono oggi anche assistere al cinico spettacolo della politica che gioca con le loro vite. Tutti coloro a bordo della Geo Barents devono poter sbarcare immediatamente, per ricevere assistenza e veder riconosciuto il loro diritto a chiedere protezione” dichiara Juan Matias Gil, capo missione di Medici Senza Frontiere.

Al momento sarebbero circa 60 i migranti che hanno abbandonato la Geo Barents e sono sbarcati a Catania, il numero però è in costante aggiornamento.

Migranti, Soumahoro: “Questo è uno barco selettivo, sono indignato”





Le Ong: “Rischio respingimento”

Secondo le leggi internazionali un salvataggio finisce quando tutti i naufraghi sono a terra in un luogo sicuro”, spiegava stanotte sul molo la portavoce della Humanity Petra Krischok, sottolineando un paradosso. “A bordo hai adolescenti di sedici, diciassette, diciotto anni. Tutti hanno sofferto, tutti sono passati dall’inferno libico e tutti stanno chiedendo protezione e asilo in Italia, sono tutte persone da proteggere. È ingiusto che alcuni scendano e altri no. È illegale”. Lo ripetono da ieri: “Temiamo per i diritti di protezione delle persone che sono state salvate dall’emergenza in mare, tutti hanno bisogno di protezione. Temiamo che si verifichi un respingimento”.

Soumahoro: “I migranti non partiranno, è illegale”

Dopo una notte passata sul molo, a bordo questa mattina è salito il deputato eletto da indipendente con Verdi e Sinistra Italiana Aboubakar Soumahoro. “Un pool di avvocati sta seguendo la posizione legale dei 35 profughi rimasti a bordo della nave Humanity 1. Non partiranno, perché sarebbe illegale. Selezionare naufraghi è in contrasto con la Convenzione Onu sul diritto del mare. La mancanza di mediatori culturali, inoltre, crea vizi di forma nella procedura – tuona sui suoi social Soumahoro –  Se i restanti naufraghi verrano respinti, violando art.19, impugneremo questa decisione in tutte le sedi opportune. Ci stiamo attivando per fare valere la legge e il diritto internazionale”.

Letta: “A Catania scelte contro umanità e diritto”

“Il carico residuale e lo sbarco selettivo. Linguaggio inaccettabile per scelte a Catania ancor più inaccettabili, contrarie ai principi di umanità e alle regole internazionali. #Humanity1”. Lo scrive il segretario del Pd, Enrico Letta, su Twitter.

Fratoianni: “Violato diritti internazionale, Piantedosi venga in aula”

“E’ in atto una violazione del diritto internazionale. Chiederemo che il ministro Piantedosi venga a riferire in Parlamento”, ha detto il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni.

Provenzano: “Bisogna ripristinare la legalità”

Al molo di Levante è arrivato anche il vicepresidente del Pd Giuseppe Provenzano. “Sono qui per ribadire che è necessario il ripristino della legalità. Non esiste alcuna legge, nazionale o internazionale, che consenta di fare differenze fra i naufraghi. I fuorilegge non sono qui, ma sono al governo a Roma”.

Il vicepresidente del Pd, Giuseppe Provenzano sul molo di Levante

Il vicepresidente del Pd, Giuseppe Provenzano sul molo di Levante 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



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[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2022-11-06 18:36:35 ,www.repubblica.it

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